Sono le 7 di sera, dopo un’intensa giornata di ferie passata a lavorare, me ne vado in cucina e prendo in mano il listino della pizzeria che fa consegne a domicilio, do un’occhiata e in quel mentre arriva anche la Sabry,
appena entra sventolo il volantino dicendo “ce la facciamo portare a casa o andiamo a mangiarla fuori?”
la risposta è ovvia, solo io a perder tempo a fare certe domande stupide, ci vestiamo e ci mettiamo in strada;
avevo voglia di una buona pizza napoletana e memore della delizia che avevo provato anni addietro al Rosso Relativo mi dirigo verso la loro filiale di via delle Fornaci, mi dico, il nome è lo stesso, il personale è sempre quello, non posso sbagliare ...ma forse non è poi così automatico

il ristorante direi che è stato ricavato ristrutturando un vecchio casolare di campagna, il parcheggio è abbastanza ampio e a ridosso della veranda estiva costruita con una struttura di ferro e copertura in vetro o pvc trasparente, pavimento con mattonelle e rosoni da esterno, sedie bianche e tavoli dallo stile moderno, a questo punto è d’obbligo una raccomandazione:
dopo che vi siete seduti non provate a stendere le gambe o potreste rimetterci tibia e perone a causa della struttura in ferro grigio di questi ultimi, che passa proprio a quell’altezza,
per abbellire il tutto alcune statue e vasi in terracotta;
all’interno invece è molto più curato, con controsoffitto lavorato e dipinto con greche, specchi e orpelli vari color oro, drappi rossi, molto carino il finto balcone completato con due sedie e ricavato da una nicchia a circa 2 metri d’altezza, in fin dei conti però uno stile già visto in altre pizzerie che propongono il prodotto napoletano, a me non fa impazzire, però apprezzo lo sforzo

appena entrati ci accolgono immediatamente e ci fanno scegliere un tavolo da 2 , alle 20 ci sono circa 10 persone, poi ne arriveranno altre 20,
dopo aver consultato il menù scegliamo una Regina (5.0 E) per la Sabry con fior di latte, pomodoro e basilico,
una Principessa (7.0 E) per me con filetti di pomodoro San Marzano, bufala e basilico,
le pizze arrivano dopo circa 15/20 minuti, gli ingredienti sono freschi e di buona qualità, la pasta è morbida e con una bella crosta alta, purtroppo però è molto saporita e non cotta in modo ottimale e, a dirla tutta, in alcuni punti direi proprio cruda ....forse era meglio andare in viale Amendola

terminate le pizze mi butto sul dolce e, su consiglio del cameriere prendo un semifreddo all’amaretto (4.0 E) mentre la mia socia preferisce un sorbetto al caffè (4.0 E),
il mio credo fosse appena uscito dalla capsula d’ibernazione, ho dovuto fare la massima attenzione a tagliarlo con il cucchiaino, altrimenti già mi vedevo la figura Fantozziana del mio dolce che prende il volo andando a finire nell’occhio del vicino di tavolo, FANTOCCI lei è un CRETINO!
il sapore non è male, panna e amaretto, peccato per le scorzette di frutta candita che io non sopporto ma che regolarmente mi ritrovo in ogni dolce di provenienza partenopea, ma poi è mai possibile che le debbano mettere in ogni dove?!
quello della Sabry era sì un sorbetto ma conservato come un gelato, con il risultato che non essendo tenuto in movimento l’acqua si è cristallizzata e rimaneva separata dal caffè e quindi ti ritrovavi dei cristalli di ghiaccio qua e là; servito in una coppa tipo da macedonia con sopra e all’interno chicchi di caffè, quindi attenzione ai denti!

da bere una bottiglia d’acque (2.5 E) e una caraffa di Coca Cola (8.0 E, costata niente!),
coperto (6.0 E),
servizio cortese e non eccessivamente invadente, come letto in alcune precedenti recensioni

spesa complessiva 36 euro
stasera non sono molto in buona, quindi mi fermo a 2 cappelli, spero che nessuna se ne abbia a male

la pizza napoletana se fatta come si deve è sicuramente un’esperienza eccezionale, a distanza di tanti anni ne ho ancora il ricordo, ma la cosa non è così facile come può sembrare, il più delle volte sono uscito insoddisfatto da questa ricerca, a questo punto forse preferisco andare sul sicuro con il modello Modenese

Buono