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Via San Liberale, 3, Paderno del Grappa, TV
Valutazione:
Consigliatissimo!!
Prezzo a persona:
20.00 €
Servizio utilizzato:
ristorante
Contesto:
 
baracca con gli amici
Commenti:
(2) vai ai commenti

testapelata

ha visitato il locale il 22/08/2014 testapelata avatar
488 Recensioni scritte dal 12/09/2010 4956 Punti

Eravamo partiti poco fiduciosi di trovare un tempo “passabile” ed effettivamente non è piovuto, anche se avremmo potuto godere di un miglior panorama dalla vetta del Boccaor dove siamo saliti tramite il sentiero attrezzato Sass Brusai.

Ci accorgiamo, come capita di sovente, che l’ora di pranzo e scoccata da un pezzo e che ritorneremo alle auto non prima delle due, speriamo che il ristorante abbia ancora la cucina aperta.

Mi fiondo all’interno con l’imbrago indossato ed il caschetto in mano per chiedere se qualcosa da mangiare ce lo danno ancora e, come risposta ottengo un “un piato fredo o un piato de pasta ve lo femo” che suona come un “SI”, per cui rapido cambio d’abito ed entriamo accomodandoci ad un tavolo libero (tutti i tavoli a quell’ora erano liberi).

Anticipo che berremo una discreta birra chiara alla spina (quattro medie ed una piccola) ed una bottiglia di acqua frizzante.

Per quel che riguarda i secondi, le braci sono spente, ma ci viene proposto un antipasto ed un piatto di tagliatelle al ragù di capriolo che senza nemmeno pensarci un minuto, avalliamo!

Il tovagliato è di stoffa, l’ambiente è una via di mezzo fra il rustico e l’elegante, pane e grissini sono sul tavolo, ad occhio può contenere, nelle due sale, un 150 persone.

Torniamo all’antipasto:

ad ognuno, in porzione singola, viene portato un piatto contenente due fette di pancetta steccata, ben stagionata, delicata, ottima; due fette di soppressa veneta che starebbe meglio con una fetta di polenta; uno spicchio di morlacco fresco veramente appetitoso ed una fetta di polenta con funghi chiodini trifolati, una delizia.

Superlative le tagliatelle, una sfoglia spessa, cotta al dente, sicuramente artigianale, condite con un ottimo ragù di capriolo in bianco dove si sentono le spezie che ricoprono il gusto del selvatico.

Per un attimo ci guardiamo fra noi se sia il caso di ordinarne ancora, ma è solo un istante e si decide per un dolce a testa: una panna cotta al caffè, che assaggio nel piatto altrui e che reputo la miglior scelta, e tre torte ricotta e limone, sicuramente buona, sicuramente fresca, sicuramente morbidissima ma, col senno di poi, la panna cotta sarebbe stata più gradita.

Terminiamo con tre caffè.

Il conto è più che onesto e si attesta sui venti euro a testa, il servizio è stato rapido, simpatico, disponibile, il giudizio complessivo non può che essere da quattro cappelli.

Per il futuro abbiamo già adocchiato la “Ferrata Guzzella”, che porta alla cima del Monte grappa, se il ristorante sarà aperto, bisseremo l’esperienza.

Consigliatissimo!!

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[joy]
31/08/2014
Una curiosità, cos'è il morlacco?
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[testapelata]
31/08/2014
se fossi in grado lo metterei anche su GUSTAPEDIA, in ogni caso il Morlacco (Morlac in veneto settentrionale), o Burlacco, è un formaggio tradizionale veneto, tutelato anche attraverso un presidio Slow Food, prodotto nell'area del massiccio del Grappa, comprendente vari comuni delle province di Belluno, Treviso e Vicenza.

La denominazione è riferita ai morlacchi, antica popolazione delle Alpi Dinariche ormai quasi estinta, un tempo dedita alla pastorizia e depositaria dell'originario metodo produttivo di questo formaggio.

I pastori del monte Grappa usavano fare un formaggio di latte vaccino tenero, magro, a pasta cruda che prendeva il nome dalla loro terra d'origine: la balcanica Morlacchia. Il latte era quello delle vacche Burline, unica razza bovina del Veneto, che sta rischiando di scomparire. Oggi il Morlacco è prodotto ancora in alpeggio con il latte scremato della mungitura serale al quale si aggiunge quello intero munto il mattino. Dopo 15 giorni è pronto, ma può essere consumato fino a tre mesi.