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Via Guglielmo Marconi, 9, Tormine di Mozzecane, VR
Valutazione:
Consigliatissimo!!
Prezzo a persona:
25.00 €
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carolingio

ha visitato il locale il 06/03/2010 carolingio avatar
327 Recensioni scritte dal 21/12/2009 7640 Punti


Uno era el Pìui, un altro el Cicio, poi el Pidu, Robert, Fili, e qualcun altro.
Dopo c'eravamo noi, che eravamo alcune coppie e due tre single.
Alla trattoria da Costa, ci andavamo qualche volta al ritorno dalle nostre battute di pesca, quando andavano in bianco, per mangiarci il pesce gatto che non eravamo riusciti a pescare nella cava della Pellegrina, vicino a Nogara.
Allora era un po' più bar, osteria di paese con assaggi solo di rane e barbi, sempre sommerso da una coltre di fumo stantìo, tabacco misto a olio fritto. Adesso è una bella trattorietta, ristrutturata da poco, ci sono gli aereatori e dentro naturalmente non si fuma.

Il nostro gruppo era formato da due componenti, ma una delle due pareva non saperlo, o forse lo sapeva e non si opponeva.
Si stava in “compagnia” nei fine settimana, qualche volta anche alla sera, senza nient'altro di particolare, nessun piedestallo, solo normalità. Il messaggio implicito, senza pretese, era che cercar di vivere bene era meglio che cercar di non vivere bene o di non vivere per nulla.
Un rischio difficile da spiegare, a pensarla oggi col senno di poi, ma allora ero appena diventato maggiorenne (“Gò vintàni e no me ne ciàva un'ostia...” gridavo scherzando) e il rischio decisi Â? decidemmo spavaldamente Â? di correrlo e di non lasciare spazio all'emarginazione.

Ci sono tornato sabato dal Costa, con la mia bambina mezzana, che ha solo qualche anno in più dei miei di allora e si è appena mollata col suo moroso pluriennale. Sentivo il suo bisogno di parlare, visto che mia moglie, parlatrice che scava, è in Austria con i suoi alunni.
Volevo avere qualche minuto in più in macchina, aveva del rosso intorno e dentro agli occhi, e trovare un posto un po' diverso dal solito.

Adesso non pesco più da tempo, ma allora, andavamo insieme, col bilancino, ad un ponticello sul Menago in cerca di aolette, anche queste da far fritte, o nella curva a gomito di qualche fosso, dove “ghè i luzzi che se inzùca”, secondo il detto con la zeta della nostra bassa. Oppure andavamo solo a camminare, senza canna da pesca, con chitarra a tracolla, provavamo ad arpeggiare Right Between The Eyes e cantavamo We shall overcome, Auschwitz, La compagnia, allora appena riadattata e lanciata dal Lucio: “Felicitààààà... ààà-ààà... ti ho perso ieri ed oggi ti ritrovo già-àà...”

Siamo nella landa sconfinata, tra risaie, granturco e fossi. Tormine non è neanche un paese, sono quattro case sperdute in mezzo ai campi, tra Mozzecane e Pelaloco, con una piccola chiesa, lungo una strada che sembra non portare a nulla. Nessuna macchina, un silenzio surreale, interrotto solo da un lontano sottofondo di Goran Bregovic, che proveniva dall'interno di un'abitazione... un bum bum bum lontassimo... sembrava che da un momento all'altro si aprisse un portone ed apparisse una faccia bastonata dal sole, col fazzoletto al collo ed un trombone in mano. Invece niente.
Da fuori, la trattoria appare come l'unica cosa decente della contrada. Il proprietario ci accoglie sorridente, quasi timido. La sistemazione interna non è esattamente come tanti anni fa, è tutto nuovo, con una grande sala aggiunta sul retro, ma c'è sempre il bancone bar in ingresso e lo spazio attiguo con pochi tavoli coperti da semplici tovaglie bianche. L'arredo è discreto, non pretenzioso.

Alla compagnia a volte si univano anche ragazzi che arrivavano lì all'ultimo minuto, un po' straniti, invitati da non si sa chi o neanche invitati, semplicemente si univano perché erano sbandati e non sapevano dove andare.

“Ho camminato a lungo senza meta, finché ho sentito cantare in un bar. Canzoni e fumo ed allegria, io ti ringrazio sconosciuta compagnia...”

Io ordino un quartino di Custoza sfuso - siamo vicini alla zona - la Eli una minerale. Buonino il bianchino, stimo di 12°, fermo, forse un po' troppo fermo per esser Custoza. O sono io un po' così?
Le mantovanine non erano nel solito cestino del pane, ma nel sacchetto nocciola che ti dà il panettiere, messo semplicemente sul tavolo e arrotolato sui bordi.
C'è solo un'altra tavolata di fronte a noi, con una famiglia che sta mangiando il risotto con le rane. Da commenti e sguardi ammiccanti, capisco che il riso è buono e anche abbondante, servito su piatti vassoio, con il bis pronto.
Visita ai servizi igienici, nuovi e pulitissimi.

Niente primo, il canaluzzo dell'esofago è un po' più stretto del solito, l'abbiamo già assaggiato con gli occhi ai vicini, mentre parliamo e io cerco di capire e di provare a trasmettere almeno serenità, anche se ho qualche dubbio di esserne capace.

“Non so nemmeno chi è stato a darmi un fiore, ma so che sento più caldo il mio cuor...”

Ci sarebbe anche il risotto con la carpa, che però non ci possono fare per due, l'avrebbero preparato a cena per un gruppo più numeroso. La carpa la comprano fresca apposta su prenotazione.
Non è la stagione giusta, ma con un po' più di caldino c'è anche il risotto col “pessìn”, cioè quelle specie di aolette che raccolgono nelle risaie. Solo quando si trovano però.
Puntiamo al pesce gatto fritto. Sei ottimi gattoni fumanti, serviti in modo veloce, cordiale e alla mano, su una carta assorbente gialla (quella che 40 anni fa usavano i macellai per incartare la carne), accompagnati da zucchine trifolate, peperoni in tegame con la cipolla, pomodori ripieni e bietole verdi. Spazzoliamo tutto lentamente, parlando ogni tanto. Io non sono uno specialista della chiacchiera, i silenzi sono a volte più lunghi dei discorsi. Con l'idea di questo posto e la memoria che si fonde col presente, mi sono quasi incartato.

Il pesce, anche se di solito raschia sul fondo della cava, non sa di torba, è fresco e delicato. Buone ed abbondanti le verdure, in particolare le zucchine; le bietole erano solo lessate, di solito le preferisco in teglia con l'aglio o la cipolla soffritti. Tra una cura e l'altra dei barbi, la Eli pocia una mantovanina nel sughetto dei peperoni, ottimi.

Non essendoci mia moglie che trascina, non prendiamo nessun dolce. Usciamo fuori al sole, che si era riscaldato poco poco, alleggeriti di 35 euri totali, giusti anche secondo il mio metro sparagnino. Si può calcolare circa 25 euro a testa, se si mangia anche il risotto, che noi abbiamo visto, annusato e assorbito, seppur non mandato giù (ma pochi anni fa, con la stessa gestione, era sempre gran buono).
Qualche chilometro fuori dal casello di Nogarole Rocca, se si usa l'Autobrennero, qui mangi cose particolari, di altri tempi, quasi sparite dalla circolazione. Una cucina povera, così da non riconoscere quasi nemmeno se stessa: quando uno è messo male, si dice ancora dalle nostre parti che è ridotto “a pan e pessìn”.

Mangiare sempre felici e contenti non si può, anche senza colpe per il ristoratore, e capovolgere il mondo è fatica. Ma, volendo dar un calcio alla malinconia e se si guarda al bicchiere mezzo pieno, anche con poco, qualcosa di buono si riesce sempre ad ottenere.
La mia bimba ora sorride un po'. emoticon

“Tristezza va, una canzone il tuo posto prenderà...”

Consigliatissimo!!

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[joy]
09/03/2010
Bella recensione Carolingio, dei gusti e delle canzoni di una volta , con i problemi di ieri e di oggi tra genitori e figli....
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[Lucy...ah]
09/03/2010
io l'ho letta con l'accento veneto, era più spontanea e vera.....mi sembrava di vederti anche se non ti conosco, splendida!!!

P.S. a me i pescegatti non piacciono ma li ho mangiati insieme a te....hehehehe..:)emoticon
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[bicio]
09/03/2010
quante volate a Mozzecane.
Mi piaceva molto pescare con il bilancino, mi dava la possibilità di muovermi lungo la riva e prima o dopo il peseto restea tacà, mai ciapà un bisat, andavo con le maglie grosse a tinche, gobbi e pesegati.
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[carolingio]
09/03/2010

Hey Joy, grazie, non ti ho ancora sentito dirigerti verso il Lago... emoticon
I problemi di una parte della compagnia di allora erano diversi (forse più seri) di un amore finito o mai cominciato... emoticon
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[carolingio]
09/03/2010

Ah sì? Allora Lucy, adesso vediamo se mi scrivi la traduzione in dialetto veronese dalla seconda alla quarta riga... emoticonemoticon
Beh, i gattoni sono andati giù che è un piacere... ma, se non ti piacciono proprio, ci sono sempre le rane, o le carpe, o 'l pessìn, è un posto particolare, merita una visita anche solo per provare cibi inusuali al giorno d'oggi! Ciao! emoticon
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[carolingio]
09/03/2010

Scusate ma entro a salti...
qui in casa siamo in tanti... ghè sempre casìn...!

Bicio, volate? Ma andàvito a pescar a Mossecane in bici??! emoticonemoticon

Lucy, dimenticavo, grazie per la condivisione! emoticonemoticon
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[golosona]
09/03/2010
Come mi piacciono le tue recensioni, carolingio! Con poesia e un tocco d'ironia riesci a evocare bellissime atmosfere, sembra di stare insieme a te a pranzo!
E che bravo papà sei, sei riuscito ad ascoltare e a far tornare il sorriso a tua figlia... mi ricordi tanto il mio, che purtroppo non c'è più e mi manca!
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[carolingio]
09/03/2010

Beh, Golosona, quando desidererai superare il pranzo "virtuale" e dopo che avrai superato il trauma mignolesco, qui in Valpolicella, se vuoi, ci sono degli ottimi posti per un pranzetto “reale” (in tutti i sensi…!), così potremo pranzare davvero insieme! emoticon
Grazie per il tuo apprezzamento, mi piace descrivere come mangio e con quali presupposti, lo faccio volentieri! Se poi si trovano anche degli amici, meglio ancora! emoticon
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[Lucy...ah]
09/03/2010
Oh Carol, ma io ho detto che l'ho letta con l'accento veneto, mica in dialetto!!!!!!
Cmq ci provo, dai:

""Dopo gh'eravamo noialtri, con qualche acopià e due o tre spaià.
Ala tratoria da Costa se gandevèn dopo aver ciapà nianca un pessolin e magnavam coi pescà da lor e cusinà ben ben......."" hahahaha, mi scappa troppo da ridere!!!!!

non scandalizzarti ma mi hai provocato tu, eh????

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[carolingio]
09/03/2010

Aaaaaaaahhh... aaaaahhhh....!
dù o trì spaiààà.... nianca un pessolìn....
bellissima questaaaaaa...! emoticonemoticonemoticon

Adottata.
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[joy]
09/03/2010
Carolingio per andar al lago ghè massa freddo ancor....
Spetemo aprile, dopo pasqua allora si che un gireto ghe scapa emoticon emoticon
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[carolingio]
09/03/2010

Oh, mi era rimasto solo uno zio (maschio), adesso ne ho trovato un altro! emoticon

Hey joy, te ghè rasòn, qua adesso si è messo a fioccare alla grande,... e, guardando il meteo, penso anche lì in Emilia...
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[joy]
09/03/2010
Fioccheggia, eh si fioccheggia, però è il vento che è fastidioso, perchè come neve nella bassa non ce n'è tanta emoticon
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[Lucy...ah]
09/03/2010
Sono le 23.00 io abito in campagna e sono appena tornata da una cena a casa di una amica e mi sembra di essere al tempo del Dottor Zivago!!!!! una bufera di neve........da paura!!!

Carol, sono adottata??? mi fa piacere.....adoro il Veneto.
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[Reginalulu]
10/03/2010
Bellissima, davvero.
La tua bambina con gli occhi rossi dentro e fuori ha commosso anche me.
Le belle impressioni e l'armonia di certe atmosfere fanno miracoli, così come i papà straordinari come te.
Un abbraccio
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[Frittella]
10/03/2010
Molto, molto, molto bella carol.
Scrivi in modo spontaneo, direi visivo.
Mi ci ritrovo a leggerti, c'è qualcosa di "famigliare".
Bravissimo.
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[carolingio]
10/03/2010

Grazie, fratello e sorella, beh, ... quanto allo scrivere devo dire che sono in autorevole (ben più della mia) compagnia...! emoticon

Sì, Luciana, adottata, ormai è deciso, con la tua straordinaria interpretazione "spaià" e del "pessolìn" non si può far diversamente. Per intanto è un'adozione a distanza, poi vedremo. emoticon
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[mizoguccini]
10/03/2010
Bella.
Inusuale come il cibo mangiato.
"Faccia bastonata dal sole mi piace molto".
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[candy]
10/03/2010
Carolingio, questa tua recensione mi ha lasciata con un groppettino li' dalle parti della gola .. le splendide parole di un padre, che si preoccupa di rasserenare la figlia, ormai quasi donna, dandole con piccoli gesti ed un pasto fuori in un locale che ha "un cuore", dimostrazione di quanto affetto prova per lei e quanto vorrebbe vederla sempre felice . E' una recensione trasformata in un capolavoro di amore paterno.
Daresti un abbraccio da parte mia alla tua ragazza, da parte di una mamma che si trovera' ad affrontare difficolta' simili, tra qualche anno .
Forza Eli, sorridi !!!!emoticon
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[gi]
10/03/2010
ma che bella!!
complimenti carolingio, un racconto davvero emozionante!

Mia figlia e' ancora piccola e non posso immaginare come potrei comportarmi in simili circostanze, ma terro' in mente questa tua bellissima recensione, e cerchero' come hai fatto tu di darle tutto l'amore che posso, al di la' delle parole che spesso non vengono proprio fuori.
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[GROG]
10/03/2010
Rompo il silenzio stampa.

Mi hai fatto piangere carolingio, davvero.

Sono tornato indietro di anni, tanti anni, troppi anni.

Mi hai ricordato i miei trascorsi veronesi, gli amori giovanili, la mia vita a Verona, la ricerca ogni tanto di posticini carini e isolati dove mangiare (ricordo con affetto un localino a pochi chilometri fuori Verona, parlo però di almeno di più di trent'anni fa, oltre Borgo Venezia, si arrivava a un muretto di sassi, si girava a detra e su di lì, alcune curve e si giungeva in un borghetto dove facevano dei bogoni con la polenta bianca da urlo..... Dio come mi piacevano....), e gli anni successivi la pesca, noi mai col bilancino, in giro per il mantovano e il veronese, a caccia di lucci, io e il Piggo, ci eravamo specializzati in lucci, siamo andati fino in Olanda per pescarli, e i pesci gatto che ci cucinava sua madre, o quelli fritti che ci sparavamo sul Po insieme all'anguilla.....

E in tutto questo contesto mi hai commosso, aspetta, tiro su col naso, sei andato via con tua figlia, come quando mio padre partì con me, quando mi morì la morosa, e mi portò a fare una gita con lui in Piemonte, Alba, Mondovì, Cuneo, ad affogare la mia tristezza nel Barolo, nel Nebbiolo, nel Barbaresco.... per riportarmi a casa dopo una settimana nuovo e pronto per l'università (era il 1976).

E non sai come mi piacerebbe avere un figlio/a da poter portare in giro, consolare, far divertire, coccolare.....

Grazie carolingio, per avermi fatto piangere di cuore tutto solo a casa senza occhi indiscreti, per avermi fatto ricordare alcune delle pagine più belle e alcune delle pagine più tristi della mia vita.
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[golosona]
10/03/2010
Grazie carolingio per le tue parole, sei un padre, e di conseguenza una persona, eccezionali! Sarò felice di poterti conoscere di persona, quando il pranzo virtuale si trasformerà in reale, come dici tu... Ora purtroppo siamo in piena bufera di neve, il mio giardino è una coltre candida... ma quando la primavera arriverà sarebbe bello organizzare un "viaggetto" dalle tue parti per poter pranzare insiemeemoticon
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[carolingio]
10/03/2010

Arrivo ora da molte ore di scuola, scusate...... un attimo, devo mandar giù..... mi si è formata una cosa nel gargarozzo, che.....
Quando avevo quattro anni e andavo a trovare mio nonno, lui tirava fuori il suo grammofono a manovella, metteva su un 78 giri di marca La voce del padrone e mi faceva ascoltare “Una furtiva lacrima”, cantata da Beniamino Gigli. Quasi sempre quella, mi è rimasta impressa. Io mi mettevo seduto, con le gambe penzoloni che non arrivavano al pavimento, i gomiti sul tavolo e i pugnetti sulle guance, ad ascoltare incantato e a guardare mio nonno. Dopo un po’, invariabilmente, a lui veniva la goccia al naso. Risalendo dal naso, il rigagnolo portava all’occhio: si commuoveva e gli scendeva proprio una furtiva lacrima.

Ecco, passati da qualche anno i cinquanta, vedo che la cosa prende sempre più spazio e credo che un po’ gli somiglio, mi avete fatto commuovere, veramente... è una cosa contagiosa...

Però, volevo dire, le medaglie hanno un davanti e un di dietro, al computer si vede solo il davanti, nel caso, favorito dall’organizzazione di questo sito e da quelli che lo utilizzano con più costanza, vuoi per lavoro, vuoi per piacere. Per il dialogo con i figli, c’è di meglio (mia moglie è assolutamente meglio). Ma mi fa un piacere immenso a vedere di provocare reazioni in qualche modo positive anche nelle vite di qualcun altro e anche con tutti i limiti che può avere Internet...

La memoria è rampa di lancio essenziale per migliorare il futuro nostro e di quelli che ci stanno attorno. emoticonemoticonemoticon
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[Frittella]
10/03/2010
Vedi che gusto, GustaModena!
Ti torna indietro molto di più di quello che dai.
Direi però che "la memoria è NECESSARIA per migliorare il futuro nostro e di quelli che ci stanno attorno"emoticon
Bravo carol, benvenuto in famigliaemoticon