“in tutta sincerità, io preferisco mangiare i piatti tipici della regione in cui mi trovo e qui non siamo dalle parti di Firenze”

Con questa frase, un anno fa, conclusi la recensione di questo locale specializzato in cucina toscana nel bel mezzo del Comelico!

Da allora, cambio gestione e cucina tipica sappadina con qualche interessante divagazione.

Prima passeggiata domenicale per Sappada e all’esterno del locale fa bella mostra un cartello riportante il menù e la scritta “cucina tipica sappadina” e allora….alla sera siamo già lì.

L’arredamento è rimasto molto simile, tanto legno, tovagliato di stoffa, molti attrezzi agricoli appesi alle pareti ed al soffitto.

Veniamo fatti accomodare e ci vengono consegnati i menù, pochi secondi e la proprietaria, scusandoci, ce li ritira per poi riportarceli con alcune aggiunte: variazione del menù settimanale in tempo reale!

Assieme ad uno spritz aperol ci facciamo portare un tagliere di salumi e formaggi da condividere, ed è un trionfo di speck, salame, prosciutto e formaggi.

A seguire optiamo tutti per un primo accompagnato da una minerale (loro) ed una ottima Weissbier Andechser .

Si va dai classici Spatzle alla Sappadina (con speck e panna), ai Ravioli di patate e radicchio spolverati da ricotta grattugiata e alle mie Quenelles di trota condite con salsa di peperone e zafferano, piatto originale in cui il peperone si rivela delicatissimo e si abbina in maniera elegante all’altrettanto delicato sapore di pesce.

E per finire uno strudel ed una fetta di Sakertorte.

Gran salto di qualità del locale, personale professionale, veloce, gentile, titolare affabilissima e propensa a spiegare e descrivere con dovizia di particolari i piatti e la nuova filosofia del ristorante.

Ci rivedremo anche in altre occasioni provando diverse portate e rimanendo sempre soddisfatti.

Imperdibile!!!