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Strada Provinciale Motta 468, N. 109, Carpi, MO
Valutazione:
Imperdibile!!!
Prezzo a persona:
25.00 €
Servizio utilizzato:
ristorante
Contesto:
 
baracca con gli amici
Commenti:
(5) vai ai commenti

7bis

ha visitato il locale il 12/04/2013 7bis avatar
45 Recensioni scritte dal 25/08/2012 664 Punti

Si ritenta una cena di classe e stavolta si raggiunge il 33,33% in più dei partecipanti rispetto alla scorsa uscita ... Siamo ben in quattro!!!

Nella campagna a nord di Carpi solcata dalle anse del/la Secchia, bersagliato dal terremoto dello scorso anno che ha distrutto completamente la vecchia stalla, eccoci qui a provare questo agriturismo sorto fra le mura di un vecchio caseificio ristrutturato con molto gusto. Parcheggiamo a caso nell'aia antistante l'edificio principale. Esternamente appare come una delle tante casone rinnovate di campagna sparse fra i campi, ma l'interno è una piacevole sorpresa.

Suoniamo per farci aprire e la padrona di casa ci apre. L'ingresso ampio tipico delle costruzioni rurali è caldo e connotato con gusto retrò, con un tavolino al centro con i dépliants ed i biglietti da visita. Sui lati delle panche, il librone degli ospiti sormontato da chiavi di ferro gigantesche di una volta ed una vecchia macchina per scrivere.

Ci fa accomodare in una sala con tre grandi e spaziosi tavoli rettangolari, apparecchiati con eleganza, molto distanziati gli uni dagli altri, e tre tavoli più piccoli che completano il mobilio insieme a due credenze in arte povera su cui fanno bella mostra tante bottiglie di superalcolici. Il soffitto con le travi ed i travoni in legno a vista ed il pavimento in pietra, danno l'idea di un'elegante sala per gli ospiti d'altri tempi … davvero bella, piacerebbe un sacco anche a mia moglie … Il lampadario importante troverebbe invece le lodi di mia mamma ...

Siamo gli unici stasera e la nostra ospite ci chiede se desideriamo che ci accenda il bel camino, ma vista la temperatura, decliniamo l'offerta.

Come nella precedente uscita, manca ancora il quarto, ma vista la poca distanza da casa sua e soprattutto le minacce d'invitare sua moglie al posto, ci rendono abbastanza fiduciosi del suo arrivo. Intanto sulla tavola arriva acqua naturale e gasata, mentre per il succo d' uva della Cantina di Sorbara iniziamo con un salamino di S.Croce. Attendiamo un tempo considerato congruo, poi diamo il via alle danze.

Dimenticherò sicuramente qualche antipasto, ma ci provo: si parte con salame campagnolo tagliato a fette alte accompagnato da gnocco ingrassato di diversi spessori ed erbazzone. A parte ci sono un paio di ciotole con calzagatti buoni, croccanti fuori e morbidi dentro, ma un tantino troppo unti.

Il tavolo è immenso, quindi c'è il posto per un' insalata di radicchio rosso e frittatina, entrambe tagliate alla julienne, con aceto balsamico: FA-VO-LO-SA … e lo dice chi di solito non mangia verdura

Un'altra insalata conteneva sedano, funghi pioppini, un formaggio che non ho decifrato ma mi pareva caprino ed altre verdure, fra cui ricordo delle carote e delle cipolle … O forse erano due i vassoi ed ho fatto un po' di confusione???

Tutto giungeva sul tavolo in porzioni tali da sfamare un esercito. Si pensava che gli antipasti fossero terminati, quando la gentile signora ha recapitato un piatto di pere tagliate sottili con gorgonzola e noci e qualcos'altro che non ricordo. Inoltre sono stati depositati due piatti di salatini di varie fogge fatti in casa con funghi, formaggi, verdure ed altre amenità sfiziosissime.

C'erano anche dei pomodorini ciliegini con un ripieno di formaggio ed ora mi sovviene che tagliati a metà erano presenti in una di quelle che ho chiamato banalmente insalata.

Ogni volta che un piatto si vuotava, veniva prontamente rimpiazzato. Così è stato anche per l'acqua ed il vino. Alla fine non siamo andati oltre le due bottiglie di rosso frizzante.

Ovviamente saremmo già strapieni quando la signora ci chiede se può buttar giù i cappelletti

Ma, colpo di scena … Ecco che proprio in quel mentre suonano il campanello e dopo pochi attimi varca la soglia il quarto commensale.

Si scopre così che conosce da tempo la nostra premurosissima padrona di casa … Altro motivo, fino ad allora sconosciuto, che ha fatto sì che non mancasse.

Mentre diamo l'ok per i cappelletti, la signora ricomincia a servire antipasti a profusione all'ultimo arrivato, come se si dovesse ricominciare tutto da capo, nonostante sulla tavola ce ne siano a sufficienza non per uno ma per più persone …

I cappelletti vengono serviti in una scodella dalla zuppiera portata in sala ed appoggiata sul tavolo a fianco. Bollenti e buoni, con un brodo leggero … Non sono come quelli della nonna, questo si sa, ma si mangiano volentieri. Il sapore e la cura prettamente casalinga che hanno distinto tutto la cena trova albergo anche in questo piatto che non è mai come a casa … Intanto l'ultimo arrivato inizia a zigzagare fra la miriade di antipasti.

Ci viene offerto il bis, che decliniamo per ovvi motivi di capienza dello stomaco, in linea (tonda!!!) con quello di mangioni della specie homo sapiens sapiens, ma non con quello di orsi o leoni …

Il secondo primo sono maccheroni al pettine con un ragù rosso di carne dove ognuno prova ad indovinare gli ingredienti: chi dice coniglio e anatra, chi pollo, chi maiale … Dopo un'esplicita richiesta in cucina, ci viene spiegato che è un mix di carni diverse, fra cui c'è anche il manzo che nessuno aveva nominato … davvero gustoso …

C'è un unico secondo. Di più non ci sarebbero stato. Si tratta di un arrotolato di vitello con peperoni, salsiccia e pancetta … Buono anche questo … Lo accompagnano patate al forno, deliziose, di giusta consistenza, intriganti, ed una peperonata semplicemente sublime. C'erano almeno un altro paio di contorni, uno con pomodorini e forse un'ulteriore insalata, ma ho perso davvero il conto delle portate. Le ho assaggiate tutte e tutte quante sono state apprezzate.

E siamo al dolce … è durissima trovargli un posticino … ma con la giusta cautela ci se la fa … Rammento che era una torta che conteneva cioccolato e fettine d' arancia.

La cordialissima signora ci porta la moca del caffè e le tazzine su un vassoio, proprio come si fa a casa e versa la bevanda fumante. Aggiunge poi quattro bicchierini da liquore su un ulteriore vassoietto e c'invita a servirci.

Non dovendo guidare, oltre al vino assaggio anche il nocino da una bottiglia con etichetta Conad, supponendo che fosse fatto in casa … mi sa che era proprio Conad. Non mi ha entusiasmato …

Dopo aver allargato la cintura, tentiamo di alzarci.

La signora ci mostra con entusiasmo l'altra sala, rustica, con alle pareti oggetti di un tempo che fu, sempre con travi e travoni in bella vista, più ampia dell'altra, con almeno una quarantina di coperti, e ci guida in un tour delle camere. Sono enormi, curatissime, ognuna con uno stile diverso ma sempre ispirato ad un'eleganza di tempi andati, con pennellate di modernità in alcuni oggetti e soprattutto nei bagni. Se non fosse a due passi da casa, sarebbe il luogo ideale per soggiornarvi, magari per un week-end romantico.

La nostra anfitriona ci narra le vicissitudini seguite al terremoto e c'intrattiene con altri racconti, mentre non abbiamo visto il marito dedito alla cucina.

Paghiamo 25,00 € a testa e ce ne andiamo, dopo aver trascorso una serata distensiva e piacevole, coccolati per tutto la durata della cena, come se fossimo a casa di una zia o di una mamma di qualcuno di noi sia per la genuinità e spontaneità della resdora sia per l'abbondanza e la qualità del cibo, dove i piatti caldi erano preparati sul momento e serviti bollenti.

Il fatto di essere gli unici avventori ha fatto il resto.

Nonostante qualche neo risibile, come il nocino (ma avrei potuto scegliere qualcos'altro!!!) mi sento di dare 5 cappelli, perché una visita qui bisogna pur farla per godere di sensazioni che vanno ben al di là del solo cibo, con un servizio impeccabile ed un clima davvero accogliente ...

Imperdibile!!!

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[lo zio]
06/05/2013
Ciao 7bis, mi sembra di capire menù fisso giusto ???? emoticonemoticon
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[7bis]
06/05/2013
Giusto lo zio, il menù era fisso. Noi siamo stati lì a farci rimpinzare di cibo senza dover far nulla, neanche preoccuparci di cosa scegliere per diventare satolli.
Per i dolci c'erano diverse opzioni, ma non ricordo cosa hanno preso gli altri.
Aggiungo che la prenotazione è obbligatoria e suppongo che si possa anche concordare variazioni al menù.
Fra gli antipasti c'erano anche dei ciccioli frolli ... Spero di non averne dimenticati altri ...emoticon
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[7bis]
06/05/2013
Le camere, una senza barriere architettoniche per diversamente abili, sono cinque.
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[lo zio]
07/05/2013
Grazie 7bis, è a un paio di Km da casa mia.... a questo punto da provare assolutamente !!!!emoticon
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[7bis]
07/05/2013
A ripensarci andrebbe provato in serate di maggiore affluenza o di pienone.
Non credo che cali la qualità e la quantità del cibo, ma forse ci si sentirebbe meno viziati e coccolati ... oppure no ??? emoticon
Sicuramente ritornerò anche con la famiglia per sperimentare ...